Il settore immobiliare nel 2022

Il settore immobiliare nel 2022

settore immobiliare 2022

La transizione che abbiamo visto nel settore immobiliare nel 2021 l’abbiamo notata tutti: dal declino del 2020 ci si aspettava di più, tuttavia l’emergenza COVID-19, in particolare l’emergere della variante Delta del virus, ha rallentato la risalita. I segnali che ci ha dato il 2022 fino ad oggi sono però confortanti, sembra che l’anno si prospetti come un anno di ripresa economica, offrendo molte grandi opportunità, diamo uno sguardo ai principali sottomercati.

1.Immobili ad uso civile

Investitori o semplici persone in cerca di casa troveranno un mercato in cui la domanda un tempo repressa è ormai libera e vivace. Anche locali commerciali come bar e ristoranti si uniscono a questa logica, tuttavia ancora in maniera dipendente dalle misure relative al COVID-19 ancora in vigore. Inoltre sempre più persone preferiranno vivere, in caso possano farlo, in luoghi più lontani dai grandi centri urbani, grazie al numero crescente di aziende che prevedono il lavoro da remoto.

2.Immobili per uffici

Il mercato relativo ai locali ad uso ufficio è un mercato ad alto rischio, ma si sa: a rischi elevati possono corrispondere alti guadagni per chi accetta la sfida e sa come farlo. Il lavoro da remoto non sostituirà completamente quello in sede e questo sta già facendo emergere nuove esigenze per gli uffici, che dovranno essere adeguati a forme di lavoro ibrido. I grandi complessi di uffici è possibile che saranno destinati se non a scomparire, per lo meno a ridimensionarsi, ma per averne certezza, basterà aspettare anche solo qualche mese. Nota a parte per gli studi medici, che non sono stati interessati dalle dinamiche del lavoro da remoto e restano stabili.

3.Immobili a uso ricettivo

Come il settore della vendita al dettaglio, anche quello ricettivo come quello di alberghi e bed & breakfast sta osservando una ripresa significativa. Anche in questo caso ad accomunare i due settori sono state le restrizioni anti COVID-19, che faranno lottare per la sopravvivenza molte attività. Alcune di esse, speriamo poche, non ce la faranno, ma prevediamo che le realtà ricettive più strutturate riprenderanno presto la loro attività a pieno ritmo.

4.Immobili a uso industriale

La domanda di terreni industriali è salita. A guidare questa tendenza il reshoring, ovvero il ritorno di alcune attività produttive, un tempo delocalizzate in paesi esteri, nel nostro paese. Il motivo è semplice e anche in questo caso la pandemia l’ha evidenziato: la dipendenza dai trasporti per l’approvvigionamento di materie prime ci ha reso vulnerabili. Sarebbe bello pensare che questa tendenza possa davvero stabilizzarsi, ma è evidente che lo farà solo limitatamente a produzioni che saranno disponibili e sostenibili per il nostro Paese.

5.Case di riposo per anziani

La popolazione italiana non è certo giovane, l’invecchiamento degli italiani è in costante aumento. Questo fa sì che la richiesta di alloggi destinati agli anziani cresca. Sia attori pubblici che privati si sono attivati per soddisfare questa domanda, si tratta comunque di una richiesta destinata a salire sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, perché queste strutture dovranno comunque soddisfare il target di riferimento e quindi essere dotate di caratteristiche peculiari. C’è però anche da dire che i lavoratori qualificati potrebbero non essere così numerosi, per questa ragione diventerà fondamentale monitorare anche questo aspetto per prevedere come si svilupperà questo discorso.

Possibili impatti

Generalmente possiamo osservare che il mercato immobiliare mostri buone prospettive di crescita per il 2022. In particolare, sembra che dovrebbero fornire una solida crescita continua i settori del commercio al dettaglio, della ricezione e dell’edilizia residenziale. Ma a porsi come ostacoli per la crescita del settore potrebbero esserci alcuni aspetti da non perdere di vista.

Conclusioni sul mercato immobiliare che verrà

Oltre alla già citata carenza di personale per le strutture per anziani, a sparagliare le carte ci potrebbe essere l’aumento dell’inflazione, di cui già abbiamo parlato in relazione al tasso d’interesse dei mutui, ma che comunque farà sentire i suoi effetti su tutta la domanda di prodotti e servizi. Non dimentichiamo infine i problemi di logistica e approvvigionamento, che insieme all’emergenza energetica, stanno già fornendo diversi campanelli d’allarme.

In questa prospettiva, per il 2022 possiamo ben capire dubbi e preoccupazioni di grandi e piccoli investitori immobiliari, ma la soluzione a tutto che ci sentiamo di consigliare è di mantenere la calma, grazie alla quale è possibile studiare e approfondire le dinamiche per valutare attentamente il potenziale di rialzo e di ribasso in tutti i mercati immobiliari. Per ultimo consiglio, ma non per importanza: ricordati di diversificare gli investimenti per essere immune dalle tempeste di oggi e di domani.

 

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